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Barcolana: abbiamo vinto anche noi!

Bandito – Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin vince la Jotun Cup, la regata dedicata alle associazioni di volontariato che ieri sera ha fatto sognare la città davanti al bacino di San Giusto.

Jotun CupI sostenitori dei campioni in gara – compresi i bambini della Fondazione – sono scesi in città per tifare gli Ufo e le associazioni di volontariato ad esse collegate.

La regata ha visto la grande supremazia di quel lupo di mare che è Andrea Micalli al timone di Bandito – Fondazione Lucchetta per i bambini vittime della guerra, con Gianfranco Noè alla tattica: i campioni nazionali classe Ufo One Design 2015 sono rimasti in testa dall’inizio alla fine della regata riuscendo sempre ad applicare la tattica migliore, sia nei buchi di vento davanti alla stazione marittima sia nelle fasi con maggior aria, davanti al Molo Audace.

E oggi alle 15.30 su RadioRaiDueRadio ufficiale di Barcolana47 il grande conduttore di Caterpillar, Filippo Solibello, intervisterà la presidente della Fondazione, Daniela Luchetta, che prima di tutto ringrazierà l’equipaggio di Bandito per l’affetto dimostrato, con grande capacità e spirito sportivo, nei confronti dei bambini vittime delle guerre o incurabili nei loro Paesi di origine.

Affinché questi bambini possano ricevere le cure sanitarie di cui hanno bisogno, la Fondazione li ospita a Trieste, dove  vengono curati dai medici dell’ospedale infantile Burlo Garofolo.

Logo Fondazione

Un po’ di storia: la Fondazione nasce nel 1994 all’indomani della tragedia di Monstar. Il 28 gennaio una granata uccise gli inviati Rai Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo mentre stavano realizzando uno speciale TG1 sui bambini vittime della guerra nell’ex Juguslavia. Solo due mesi più tardi, il 20 marzo, l’operatore dell’informazione Miran Hrovatin venne trucidato a Mogadiscio insieme alla giornalista Ilaria Alpi.

Parenti, amici e colleghi si mobilitarono affinché i quattro triestini uccisi non finissero nell’oblio. Da qui la nascita di un Comitato, che fu presto tramutato nella Fondazione dedicata alla loro memoria, costituita con il proposito di accogliere a Trieste i bambini affetti da gravi patologie e non curabili nei loro paesi d’origine.

La decisione di scegliere i bambini come diretti destinatari della Fondazione fu, prima di tutto, un omaggio a Zlatko, il bambino di quattro anni che uscì illeso dal bombardamento del 1994 proprio grazie al sacrificio dei tre reporter che gli fecero da scudo a Mostar.

I quattro lutti che quell’anno colpirono il mondo del giornalismo triestino vennero dunque riscattati con un grande atto di solidarietà che viene portato avanti ancora oggi da decine di volontari.

RASSEGNA STAMPA:

Il Piccolo

Bora.La