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San Nicolò si mette in moto 2015

Al via la 19° edizione di “San Nicolò si mette in moto”

 

Comunicato stampa congiunto con preghiera di diffusione:

Circolo ricreativo e sportivo “Tommasi” della Polizia Locale di Trieste

Polizia Locale di Trieste

Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin

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Logo Fondazione

 

Al via la 19° edizione di “San Nicolò si mette in moto”

Attesi oltre 500 al motoraduno che sabato attraverserà la città per consegnare i doni ai bambini meno fortunati

Torna sabato 5 dicembreSan Nicolò si mette in moto”, il corteo a due ruote  che ormai da 19 anni attraversa la città di Trieste per portare i doni ai bambini meno fortunati.

Anche quest’anno, infatti, i destinatari della manifestazione di beneficenza –organizzata e promossa dal Circolo sportivo “Tommasi” della Polizia Locale di Trieste – sono i bambini ospiti della Fondazione Luchetta, Ota D’Angelo, Hrovatin, della Casa famiglia “Gesù bambino” e della Casa di accoglienza “La madre”.

Si contano già più di 500 iscritti, fra singoli cittadini che negli scorsi fine settimana si sono recati al centro commerciale Torri d’Europa per comprare, al banchetto di “San Nicolò si mette in moto”, la maglietta con cui si aderisce ufficialmente al motoraduno e alla raccolta fondi connessa.

È proprio con il ricavato delle magliette – create ogni anno dal disegnatore napoletano Marco Barone e in vendita a 10 euro l’una che decine di volontari acquistano i regali, seguendo la lista di desiderata preparata dai responsabili delle strutture di accoglienza coinvolte.

Non solo, alla manifestazione, cresciuta via via negli anni, è associato un torneo di calcio di beneficenza, organizzato dal maresciallo della polizia locale di Trieste, Paolo Lonzarich, e dedicato quest’anno a Gianluca Fiori, che partecipava al “San Nicolò si mette in moto” ed è scomparso nel 2004 a seguito di in un incidente sul lavoro. Come ogni anno, il torneo si è svolto al Palasport di Chiarbola nelle settimane precedenti al motoraduno. Quest’anno sono state coinvolte 15 squadre: ognuna di esse ha aderito con una raccolta fondi attivata nelle proprie strutture di riferimento.

Ecco l’elenco delle squadre di Trieste: Vigili del Fuoco, Polizia stradale, Guardia di finanza, Polizia marittima, Carabinieri, Polizia locale, Polizia penitenziaria, 118, Polizia di frontiera, Trieste Trasporti e Muleria Triestina. Hanno partecipato anche le squadre di: Polizia stradale di Capodistria, Commissariato della Polizia di Stato di Opicina, International Police Association di Muggia e II Reggimento Cavalleria Piemonte di Prosecco.

Si contano inoltre più di 60 fra piccole e grandi aziende locali che hanno partecipato alla raccolta fondi con l’unico obiettivo di dare ai bambini meno fortunati la possibilità di festeggiare San Nicolò.

Ed è proprio grazie a questa grande colletta che, nelle giornate immediatamente precedenti alla manifestazione,  i regali – generi alimentari, elettrodomestici  e altri beni di prima necessità – vengono acquistati e distribuiti dai volontari ogni primo sabato di dicembre.

Ma è soprattutto la modalità di distribuzione, a dare a “San Nicolò si mette in moto” il suo tratto più peculiare: da sempre, il corteo si svolge a bordo di moto e motorini, grazie alla partecipazione di singoli cittadini che per l’occasione saltano in sella al loro mezzo andando a ingrossare le fila dei gruppi motociclisti ufficialmente coinvolti: The Wild Bunch, Born to be wild (Wild power), Wild Vikings e Support 81.  C’è poi il Vespa Club Trieste “Gatti randagi” a occuparsi dell’assistenza, lungo il percorso del corteo.

Considerando pure i furgoni carichi di regali, le auto delle forze dell’ordine che aderiscono anch’esse alla manifestazione, si conta ogni anno almeno un migliaio di partecipanti.

Sabato il luogo di ritrovo è alle 13 in piazza Oberdan: da lì il corteo si muoverà verso piazza Unità, per attendere, alle 14, l’arrivo di San Nicolò sul misterioso mezzo scelto per questa edizione. Gli anni scorsi San Nicolò è arrivato a bordo di un elicottero, di una motovedetta dal mare, di un treno storico…. E anche quest’anno si mantiene la tradizione, che vede svelare solo all’ultimo momento il mezzo a sorpresa scelto dal Santo, scortato dai bambini dell’associazione Calicanto.

Da lì il corteo si snoderà sulle Rive verso Campo Marzio e a ritroso in direzione di Corso Italia, piazza Goldoni, viale D’Annuncio, via Conti, piazza Perugino e via Petronio, dove avverrà la prima consegna dei regali alla Casa “Gesù bambino”.

Di seguito si procederà verso il Centro di via Valussi della Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin passando per le vie Piccardi, Canova, Slataper, Carducci, Battisti e Rossetti. Alla Fondazione l’arrivo è previsto alle 15, dove, con la seconda consegna dei regali, i motociclisti riceveranno la jota offerta dalla cooperativa di ristorazione Camst.

Da lì il corteo si muoverà verso la Fiera e di lì, passando per la galleria Montebello, raggiungerà il centro di Servola per una pausa di ristoro promossa dall’associazione “Servola Insieme”.

Di seguito, si raggiungerà via Navali per la terza consegna alla Casa “la Madre”di via Navali. Poi il corteo proseguirà verso le “Torri d’Europa” per l’ultimo rifresco delle 18, le foto dei bambini con San Nicolò e i saluti.

 

Un po’ di storia

San Nicolò si mette in moto è cominciata in sordina nel 1997 per volontà della triestina Barbara Blasko, che al tempo frequentava le superiori e vendeva pop corn a scuola per comprare i regali di San Nicolò da dare ai bambini meno fortunati. Appassionata motociclista qual era, quell’anno decise di ampliare la sua raccolta fondi organizzando il primo motoraduno con una decina di partecipanti. La svolta alla terza edizione, quando si coinvolse il Circolo Tommasi della Polizia locale, grazie all’allora presidente del Circolo, Mario Vesnaver, e al maresciallo della Polizia locale Cristiano Benci. Via via sono state coinvolte le altre forze dell’ordine, e la manifestazione è cresciuta esponenzialmente negli anni con la partecipazione sempre maggiore di singoli cittadini e appassionati motocicilisti.

 

Info: www.mettitiinmoto.com

 

Elena Placitelli, giornalista professionista

Ufficio Stampa Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin