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“Welcoming Europe”: firmiamo per un’Europa che accoglie!

Welcoming Europe è una ICE – iniziativa dei cittadini europei – che chiede alla Commissione Europea tre importanti riforme alle norme per l’accoglienza dei migranti

L’ICE è un importante strumento di democrazia partecipativa all’interno dell’Unione europea con cui si invita la Commissione europea a presentare un atto legislativo in materie di competenza Ue. Il 14 febbraio di quest’anno è stata registrata l’ICE “Welcoming Europe” che, alla luce delle politiche (anti)migratorie di molti paesi dell’UE, chiede tre importanti riforme alla normativa comunitaria. Richieste che, per il loro alto valore umano e umanitario, la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin sente il bisogno di fare proprie:

  1. nessuno dovrebbe essere perseguito o multato per aver offerto aiuto, assistenza o un rifugio a scopo umanitario. Vogliamo che la Commissione fermi quei governi che stanno criminalizzando i volontari;
  2. i cittadini di tutta Europa vogliono supportare i rifugiati con programmi di sponsorship e offrire loro una casa sicura e una nuova vita. Vogliamo che la Commissione offra un sostegno diretto a gruppi locali e associazioni che aiutano i rifugiati beneficiari di un visto d’ingresso;
  3. ogni individuo deve avere pieno accesso alla giustizia. Vogliamo che la Commissione garantisca procedure e norme più efficaci per difendere tutte le vittime di sfruttamento sul lavoro e delle reti criminali in tutta Europa e tutte le persone che hanno subito violazioni dei diritti umani alle nostre frontiere.

Entro febbraio 2019 bisogna raccogliere 12 milioni di firme in almeno 7 paesi membri dell’UE. La “quota” minima per l’Italia è di circa 55 mila firme. Ci si può informare e firmare direttamente sul sito dell’iniziativa WelcomingEurope.it, o ancora più velocemente cliccando qui sotto:

Firma per Welcoming Europe!

Ancora più prezioso sarà informare e far firmare i propri famigliari, amici e conoscenti, specie se sono in altri paesi dell’UE!

Una volta presentate le firme valide, entro tre mesi la Commissione Europea incontrerà gli organizzatori per consentire loro di esporre in dettaglio le tematiche sollevate dall’iniziativa. Gli organizzatori presenteranno l’ICE in un’audizione pubblica presso il Parlamento europeo, e poi la Commissione adotterà una risposta formale in cui illustra le eventuali azioni che intende proporre a seguito dell’ICE e le sue motivazioni per agire o meno in tale senso.

Sembra un iter legislativo lungo e macchinoso, e lo è. Però queste sono le regole del gioco, e sta a tutti noi – cittadini europei – “giocare” con tutti gli strumenti democratici a disposizione perché sia chiaro e tangibile che in democrazia la “politica” la determinano i cittadini.

 


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