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Tanzania, il dramma dei bambini albini

In Tanzania adulti e bambini affetti da albinismo vengono rapiti, mutilati o uccisi per motivi rituali.

Solo dal 2000, 75 persone nate albine sono state uccise, per lo più bambini e ragazzi. L’ultima vittima risale a mercoledì: un bambino di un anno, rapito sabato dalle braccia della madre da una gang armata. Un’altra bambina di 4 anni è stata rapita in dicembre, e da allora non se ne ha più notizia.

Nello stesso periodo, oltre 150 sono state le aggressioni, in cui le vittime (per lo più minori) hanno subito la mutilazione di uno o più arti. Sono cifre ufficiali, ma quelle reali sono probabilmente più alte. E’ ufficiale anche che solo 10 persone in tutti questi anni sono state condannate per questo tipo di omicidio in Tanzania.

I motivi di questa violenza sanguinaria sono le credenze religiose, nelle quali gli stregoni usano parti corporee di persone albine per i loro riti. Esiste un vero e proprio mercato nero, nel quale un corpo sezionato può fruttare fino a 75.000 dollari americani! Persino le tombe di persone albine decedute devono essere cementate, perché il corpo non venga dissotterrato.

In Tanzania la comunità degli albini conta circa 30.000 persone. Bambini, giovani e adulti che vivono nel terrore, costretti a segregarsi in villaggi, comunità e famiglie per difendersi.

Un mese fa le autorità della Tanzania hanno messo fuori legge gli stregoni, considerati i principali istigatori del massacro degli albini. Lo stato sponsorizza anche campagne di informazione e conferenze per prevenire le aggressioni contro gli albini, ma, avendo a che fare con l’omertà e credenze religiose, i risultati sono deboli.

L’incidenza dell’albinismo (mancanza di pigmentazione della pelle) nel paese africano è più elevato rispetto al resto del continente: 1 nato ogni 1.400, contro 1 ogni 5.000 dell’Africa sub-sahariana, e 1 su 15.000 nel resto dell’Africa. In Europa e Americhe, l’albinismo comprare circa in una persona ogni 17-20.000 nati.

fonte: BBC, allAfrica, Daily Mail