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#veritàperGiulioRegeni: «La fame di verità non ha scadenze»

Giovedì 30 giugno, al Politeama Rossetti di Trieste, nell’ambito del premio internazionale di giornalismo Marco Luchetta, l’omonima Fondazione ha assegnato il suo riconoscimento speciale alla memoria di Giulio Regeni, il ricercatore italiano barbaramente ucciso nel gennaio di quest’anno in Egitto.

Davanti alle telecamere della prima rete nazionale della Rai, la platea del Rossetti in piedi ha tributato un lungo e commovente applauso alla madre triestina di Giulio, a suo padre e ad un ragazzo formatosi come uomo nella nostra città, studente al liceo Petrarca. In quella occasione, Paola e Claudio Regeni hanno chiesto a gran voce a quella platea e a milioni di italiani, attraverso le telecamere della Rai , di non smettere nel continuare a chiedere e inseguire la verità sulla tragica morte del loro figlio.

Il lungo applauso di quel teatro, ripreso l’indomani da tutti i telegiornali italiani, ha simbolicamente risposto all’appello di due genitori compostamente fermi nella loro personale battaglia per la ricerca di verità e giustizia.

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“Verità per Giulio Regeni” è qualcosa di più di una semplice scritta gialla che campeggia in centinaia di edifici pubblici in tutta Italia: è il sacrosanto diritto di una famiglia, di una comunità, di un popolo che si ribella alle falsità, ai silenzi, all’oblio. E più che mai una città, che deve considerare Giulio come uno dei suoi “figli” , ha l’obbligo di continuare a chiedere a gran voce questa “verità”.

Per questa semplice ragione siamo certi che Roberto Dipiazza, sindaco di tutti i triestini (non solo di quelli che l’hanno votato) respingerà con convinzione e fermezza la ridicola ed offensiva richiesta presentata da alcuni esponenti della sua maggioranza, atta a rimuovere dal palazzo municipale della nostra città quell’appello che chiede a gran voce verità e quindi giustizia per un suo figlio.

Giovanni Marzini
Segretario Giuria premio giornalistico Marco Luchetta

Daniela Luchetta
Presidente Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin