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Premio Feltrinelli 2018, “per un’impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario”

Daniela Luchetta: «Tanti, troppi bambini stranieri si aggrappano alla speranza di incontrare un’associazione come la nostra, sperando che ci siano i fondi necessari alle loro cure»

La Fondazione Luchetta come esempio di “Alto valore umano e umanitario”: è stata una vera festa per i valori della solidarietà e dell’accoglienza quella di venerdì a Roma, nella sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei che ha consegnato i Premi Antonio Feltrinelli 2018 assegnati sul versante artistico, scientifico e umanitario.

Un riconoscimento tributato alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin onlus che da 25 anni accoglie i bambini vittime delle guerre a qualsiasi latitudine del mondo, insieme ai loro familiari. «La Fondazione Luchetta svolge un lavoro eccezionale – ha dichiarato il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, prof. Giorgio Parisi – Portare in Italia bambini non curabili nei Paesi d’origine è un compito di importanza fondamentale: nel nostro Paese è relativamente semplice mettere a disposizione le strutture sanitarie per curare ferite e patologie causate da guerre e conflitti. Invece in molti Paesi del mondo le popolazioni faticano ad accedere a un diritto fondamentale, quello alla salute e alle cure. Su questo interviene la Fondazione Luchetta, salvando un numero enorme di vite. Considero fondamentale che il nostro Paese lavori in questa direzione e sono per questo molto grato alla Fondazione Luchetta».

Un sentito ringraziamento per il Premio è arrivato dalla Presidente della Fondazione, Daniela Luchetta, intervenuta nel merito della ‘mission’ istituzionale. «Aver dato un riconoscimento di così alto valore alla Fondazione che ha nel proprio Dna valori come l’accoglienza, la solidarietà, l’integrazione, significa dare un messaggio importante alla società – ha spiegato – Significa conoscere il nostro lavoro, ma anche esortare a non girarsi indietro e fare ciascuno la propria parte. Di questo sono estremamente grata all’Accademia dei Lincei per un Premio che ci permetterà anche di avviare la ristrutturazione della Casa di via Valussi, il primo centro di accoglienza e storica sede della Fondazione».

A Roma la presidente Daniela Luchetta era affiancata da tanti volontari e operatori della Fondazione. «In questi anni di lavoro con la Fondazione – ha ancora raccontato la presidente – ho potuto toccare con mano quanto il mondo in cui viviamo sia ingiusto. Mi sono resa conto in maniera drammatica che la possibilità di essere curati salvati qualche volta, ma anche soltanto di essere protetti dalla sofferenza, dipende esclusivamente dalla fortuna. Dalla fortuna del posto in cui si nasce, essere nati da una parte o dall’altra parte del mondo, è una cosa estremamente ingiusta. Trovo terribile vedere tanti bambini che si aggrappano alla speranza di incontrare un’associazione come la nostra, sperando che ci siano abbia i fondi necessari a curarli. Cure che sono in genere davvero costose».

Istituito nel 1942 alla morte dell’artista e imprenditore Antonio Feltrinelli, il Premio riconosce l’eccellenza del “lavoro, dello studio, dell’intelligenza”. Il compito dell’assegnazione è stato affidato all’Accademia dei Lincei, la più prestigiosa istituzione scientifica del Paese, che lo conferisce annualmente, a rotazione, a chi in Italia e nel mondo si distingue in scienze storiche e morali, scienze fisiche, matematiche e naturali, lettere, arti, medicina. La Fondazione Luchetta “per i bambini vittime delle guerre” si è costituita nel 1994 per iniziativa dei familiari e colleghi di quattro operatori dell’informazione uccisi nei tragici fatti di Mostar – dove, il 28 gennaio 1994, persero la vita i giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Ota, Dario D’Angelo – e di Mogadiscio, dove persero la vita la giornalista Ilaria Alpi e il telecineoperatore Miran Hrovatin.

Da allora la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin si dedica all’assistenza dei bambini affetti da malattie non curabili nei loro Paesi d’origine. Ha ospitato e aiutato a curare fino ad oggi oltre 750 giovani provenienti da 5 continenti e da 50 Paesi nei quali è impossibile fornire anche la più semplice delle cure. Dal 2004 la Fondazione promuove il Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta, giunto al traguardo della sua 16^ edizione, affiancato dal 2014 da Link, Festival del buon Giornalismo.