Concessoci in comodato d’uso ventennale dalla Provincia di Trieste nel 1997, l’immobile prima era un vecchio convitto di inizio Novecento, gestito da suore e dotato di cappella, mensa, aule a scopi didattici e dismesso da anni. E’ stato ristrutturato con 750 milioni di vecchie lire finanziati dalla Regione e inaugurato il 20 marzo 1998, esattamente quattro anni dopo l’uccisione a Mogadiscio di Miran Hrovatin e Ilaria Alpi.
Lì nasce Casa Valussi e la Fondazione inizia ad assumere la forma che oggi tutti riconoscono. Cucina, soggiorno, nove stanze per un totale di 25 posti letto, e poi l’accogliente “Giardino di Giulia” che negli anni è stato reso più adatto ai giochi dei bambini.
Nel 2016 la casa diventa finalmente nostra, acquistata tramite un mutuo di 367mila euro con la BCC di Manzano. A 20 anni dall’inaugurazione, Casa Valussi ha bisogno di una ristrutturazione più approfondita. I costi non saranno molto minori rispetto a quelli dell’acquisto.
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Le prime a mobilitarsi per la ristrutturazione di Casa Valussi sono state una decina di librerie di Trieste, che hanno aderito alla campagna “Dona 1 euro”.
Per tutto il 2018 esporranno alla cassetta per raccogliere le offerte volontarie da parte degli acquirenti, che in cambio otterranno un segnalibro della Fondazione.
Aderiscono le librerie: Minerva, Einaudi, Ubik, Antico Caffè San Marco, Nero su Bianco, Dedalus e Minotauro, Internazionale Transalpina, Tržaško knjižno Središče TS 360, Lovat, Stile Libro (Piscina “Bruno Bianchi”) e la Cartolibreria Giorgio (Opicina).