Accoglienza

La Fondazione ospita persone in fuga dai propri Paesi di origine nei suoi tre centri d’accoglienza a Trieste.

Grazie alla professionalità dei suoi operatori e operatrici, insieme al preziosissimo aiuto dei volontari e delle volontarie, la Fondazione assiste i suoi ospiti in tutte le necessità del quotidiano.
Nelle case della Fondazione, vista l’origine diversissima dei suoi inquilini, si vengono a creare dei microcosmi di convivenza e collaborazione assolutamente originali e funzionanti, che gli operatori sono impegnati a coordinare.
Un lavoro umanamente importante: gli ospiti di Fondazione vivono un periodo molto delicato della propria vita e proprio per questo gli operatori e le operatrici si dedicano con massima cura nel supporto delle famiglie che alloggiano nei centri di accoglienza.

Grazie anche al lavoro degli operatori e delle operatrici della Fondazione, la convivenza di persone provenienti da contesti culturali, linguistici, religiosi è possibile. Il clima che si respira all’interno delle strutture è quello di una grande famiglia.

 

Persone ospitate dal 1998 al 28/06/2022: 1993
di cui bambini: 806
e familiari: 1187

 

 

Casa Valussi

Via ValussiCasa storica di proprietà della Fondazione, Via Valussi 5 ospita dal 1994 all’interno delle sue dieci stanze. La cucina è il cuore della casa: sapori, profumi e pietanze sempre diverse coronano un ambiente di totale condivisione.
E proprio qui che le diverse culture e usanze degli ospiti si incontrano e mescolano, creando un “piatto” perfetto a base di multiculturalità. Mentre i genitori cucinano i bambini giocano e corrono nel giardino dedicato a Giulia, piccola ospite che purtroppo è venuta a mancare troppo presto e alla quale si è deciso di dedicare il giardino della Casa.

Via Chiadino

Via Chiadino L’appartamento sito in Via Chiadino 7 ha la capacità di accogliere al suo interno quattro nuclei familiari ed era stato pensato per tutti quei bambini e quelle bambine che attraversano un periodo di cure e trattamenti molto debilitanti per il loro sistema immunitario; e che necessitano di maggiore protezione.
A seguito dell’emergenza pandemica, l’appartamento è stato riconvertito a struttura per la quarantena preventiva per tutti gli ospiti della Fondazione che entravano in Italia e che si sarebbero successivamente stabiliti in Casa Valussi.

Casa Steffè

Frutto di un lascito testamentario e della successiva ristrutturazione, dal 2016 al 2021 la struttura sita in località Bristie 20 (Sgonico-Zgonik) è stata un centro di accoglienza dedicato a famiglie di richiedenti asilo e rifugiati aventi minori affetti da gravi patologie. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Interno e gestito dal Comune di Sgonico, è stato affidato alla Fondazione Luchetta in partnership con l’ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà. In questi cinque anni, diciannove bambini e bambine, sono stati accolti assieme a i loro familiari, dandogli la possibilità di avere le cure di cui avevano bisogno e, parallelamente, i genitori sono stati accompagnati in un percorso di inserimento sul territorio.
A due mesi dalla chiusura del progetto, nel febbraio 2022, con l’esplosione della crisi umanitaria scatenata dall’invasione russa in Ucraina, la Fondazione si è messa a disposizione della Prefettura di Trieste per accogliere famiglie in fuga dal conflitto, nell’ambito dell’allargamento dei posti del sistema di prima accoglienza (CAS). Grazie alla convenzione stipulata con la Prefettura, la Fondazione accoglie nelle sei stanze di Casa Steffè famiglie ucraine con minori aventi patologie, in cura all’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo.