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Mostar, commemorazione dei giornalisti RAI e dibattito sulla libertà di stampa

Il 26 gennaio l’Ambasciata d’Italia a Sarajevo ha commemorato i tre giornalisti della RAI di Trieste Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo, uccisi da una granata a Mostar il 28 gennaio 1994, mentre realizzavano un servizio sugli effetti della guerra sui bambini.

L’evento è stato organizzato con il sostegno della sede Regionale Rai del Friuli Venezia Giulia e della testata TGR, presente a Mostar con una propria troupe, a ulteriore conferma dell’importanza attribuita, a 24 anni di distanza, al ricordo dei colleghi caduti mentre svolgevano il proprio lavoro.

Nel deporre una corona di fiori sul luogo dell’attentato, assieme alla moglie di Alessandro Ota, Milenka Ota, e all’On. Marco Bergonzi, l’Amb. Nicola Minasi ha voluto così ricordare i tre inviati:

“Luchetta, Ota e D’Angelo sono simbolo del migliore giornalismo italiano e del coraggio di raccontare, superando gli stessi stereotipi dei media. Davanti ad un conflitto complesso e fratricida non hanno ceduto alla narrazione di una guerra etnica, ma hanno guardato al dramma dei bambini, al di là di ogni divisione. Venendo essi stessi da una realtà multiculturale, come quella di Trieste, hanno voluto raccontare la vita vera delle persone, rivolgendo all’esterno lo stesso sguardo che la società italiana, in quegli anni, dirigeva verso se stessa con i suoi più bravi giornalisti. Ciò nella consapevolezza di una storia e un destino comuni”.

Alla commemorazione è seguita una conferenza-dibattito sulla libertà dei media in Bosnia Erzegovina, realizzata dall’Ambasciata in collaborazione con la Rai e con l’Ufficio OSCE in Bosnia Erzegovina, nell’ambito della Presidenza italiana dell’OSCE per il 2018.

Il dibattito h avuto luogo presso la sala del Consiglio Comunale di Mostar, di cui il Sindaco della città Ljubo Beslic ha concesso l’utilizzo per l’occasione, è stato moderato da Ena Bavic della ONG “Civil Rights Defenders”, e vi hanno preso parte attiva le principali associazioni di giornalisti della Bosnia Erzegovina, la portavoce dell’OSCE nel Paese, Zeljika Sulc, e gli inviati della Rai.

Durante il dibattito sono state proiettate alcune delle ultime immagini girate dai tre giornalisti in un ospedale pediatrico in cui erano ricoverati bambini vittime del conflitto, e stralci di un documentario sulla loro vicenda, entrambi realizzati e messi gentilmente a disposizione dalla Rai, a segnare la continuazione ideale del loro lavoro con quello dei giornalisti che lottano oggi per un’informazione libera e corretta, indispensabile al futuro europeo della Bosnia Erzegovina.

Con l’occasione è stato anche ricordato il perdurante impegno della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin a favore dei bambini in difficoltà, così come il Premio giornalistico della Fondazione a difesa di un giornalismo di qualità.

fonte: Ambasciata d’Italia Sarajevo

Ringraziamo la l’Ambasciata Italiana di Sarajevo, in particolare l’Ambasciatore Nicola Minasi, e la RAI FVG per la commemorazione dei nostri tre giornalisti, e per l’interesse mediatico che hanno suscitato in Bosnia Erzegovina con l’iniziativa.

Rassegna stampa: faktor.ba, Oslobođenje, Anadolu Agency, Federalna.ba, klix.ba, Al Jazeera Balkans

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